Home Fantascienza The Animal Kingdom: nuove clip in italiano del film di Thomas Cailley (Al cinema dal 13 giugno)

The Animal Kingdom: nuove clip in italiano del film di Thomas Cailley (Al cinema dal 13 giugno)

Trailer e clip in italiano del dramma sci-fi di Thomas Cailley con Romain Duris, Paul Kircher e Adèle Exarchopoulos – Al cinema con I Wonder Pictures

pubblicato 11 Giugno 2024 aggiornato 11 Giugno 2024 19:24

Dal 13 giugno nei cinema italiani con I Wonder Pictures The Animal Kingdom, il nuovo sorprendente film di Thomas Cailley, un’avventura travolgente e mozzafiato tra inseguimenti, creature fantastiche e spettacolari effetti speciali, nei cinema italiani dal 13 giugno distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection e Wise Pictures.

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The Animal Kingdom – Trama e cast

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In un futuro prossimo, misteriose mutazioni trasformano gli esseri umani in ibridi animali. Émile (Paul Kircher) ha solo sedici anni e vorrebbe una vita normale: la scuola, le serate con gli amici, i primi amori. Ma d’un tratto si trova a fare i conti con alcuni inaspettati cambiamenti… Tra azione e metamorfosi degne della saga degli X-Men, The Animal Kingdom mette in scena con sorprendenti effetti visivi un’avventura emozionante e spettacolare, una storia sulla libertà e su tutto ciò che possiamo essere in grado di fare se abbracciamo la nostra vera natura.

Il cast include anche Romain Duris, Adele Exarchopoulos, Tom Mercier, Billie Blain, Xavier Aubert, Saadia Bentaieb, Gabriel Caballero, Iliana Khelifa, Paul Muguruza.

The Animal Kingdom – Le nuove clip in italiano

Nella prima clip, il sedicenne Èmile (Paul Kircher, Winter Boy), un adolescente qualunque alle prese con i primi tumulti adolescenziali, scopre sul suo corpo i primi sintomi della metamorfosi. In che tipo di creatura sta per trasformarsi e come farà a celare al resto della popolazione il progredire dell’inarrestabile mutazione in corso.

Nella seconda clip il giovane Èmile stringe amicizia con il ragazzo mutante Fix, l’uomo-uccello interpretato da Tom Mercier. Se per Èmile la trasformazione è ancora una fase iniziale e riesce a nascondere a chi ha vicino i segni più marcati apparsi sul suo corpo, per Fix la trasformazione in uccello ha avuto inizio dal viso, rendendogli il tutto più difficile. La trasformazione in uccello è rapida, e presto si aggiungono anche delle vistose ali piumate. I due cercano riparo nella foresta, mentre Fix cerca di spiccare il volo.

Oltre agli straordinari effetti visivi curati da MPC (The Last Duel, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, House of the Dragon) e Mac Guff (Valerian e la città dei mille pianeti, Cattivissimo Me, Lupin), è da segnalare anche la coinvolgente ed emozionante colonna sonora del film, curata da Andrea Laszlo De Simone, cantautore, polistrumentista e produttore discografico torinese.

Presentato in anteprima mondiale al 76° Festival di Cannes, scelto per la sezione “Crazies” del Torino Film Festival 2023 e vincitore di 5 premi César, tra cui Miglior Colonna Sonora per Andrea Laszlo De Simone e Migliori effetti speciali.

The Animal Kingdom – Il trailer italiano

Intervista con il regista Thomas Calley

Trailer e clip in italiano del dramma sci-fi di Thomas Cailley con Romain Duris, Paul Kircher e Adèle Exarchopoulos - Al cinema con I Wonder Pictures

Dopo il successo di The Fighters – Addestramento di vita, come ti è arrivata l’ispirazione per The Animal Kingdom?

Il mio primo film inizia con un tono realistico e si sposta gradualmente verso il fantasy. Questa traiettoria non era prevista, si è manifestata mentre giravo il film, ma il potenziale del fantasy mi ha entusiasmato. Durante la mia esperienza come giurato per la Fémis, ho letto una sceneggiatura scritta da Pauline Munier, in cui si parlava del tema dell’ibridazione tra uomo e animale. Ho avuto la sensazione che in quella metafora convergessero tutti i temi che volevo affrontare: la trasmissione, i mondi che vogliamo lasciare in eredità, quelli che ereditiamo, quelli che distruggiamo e quelli che, forse, restano ancora da inventare. Quindi ho suggerito a Pauline di lavorare insieme alla regia.

The Animal Kingdom racconta della relazione tra un sedicenne e suo padre, in un momento in cui, quasi ovunque nel mondo, viene a galla la “parte animale” degli esseri umani, come un gene latente che si risveglia offuscando il confine invisibile tra umanità e natura. Cosa ti affascina della mutazione e dei mutanti che fungono da base per il tuo film?

Sarei tentato di dire che non mi interessa – io non vengo da quel tipo di cinema, non saprei nominare dieci film con mutanti. Tuttavia, vista
l’attuale emergenza ecologica, credo che sia fondamentale inventare nuove storie che esplorino le nostre interazioni con le altre creature viventi, non con l’espediente dell’inevitabile collasso o dell’ennesima storia post-apocalittica, ma mostrando un impulso vitale, violento e generativo. Una nuova frontiera. L’idea della mutazione uomo-animale ci permette di affrontare la tematica da un punto di vista fisico, concreto, attraverso i corpi dei personaggi. L’altra questione che mi interessava era portare questi cambiamenti nel mondo di oggi. Adoro Starship Troopers – Fanteria dello spazio di Paul Verhoeven e i film di Hayao Miyazaki, ma non volevo proiettare la mia storia in un futuro lontano o renderla un puro racconto. Tengo molto all’irruzione del fantastico nella nostra vita quotidiana. Questo attrito tra realtà e finzione è una fonte preziosa di empatia, di discrepanze, di turbamenti, di comicità.

È molto forte l’eco al dibattito sulla differenza, sugli “altri” che tanto spaventano alcune persone. Le creature mutanti del tuo film ricordano i migranti parcheggiati da qualche parte e poi respinti. Sì, ma non solo. La mutazione rimanda alla differenza e al modo in cui la vediamo, come individui e come società, e gli stranieri sono una delle manifestazioni di questa differenza. Tuttavia, più in generale, nel film si parla di mettere in dubbio il concetto di normalità.

Il cinema ha spesso ripreso il tema dell’animalità in una forma di dualismo. Da un lato i film di mostri, dall’altro i film di super-uomini – lupi mannari e supereroi, forme di assoluta alterità che ci rassicurano riguardo al nostro posto nel mondo. Qui è diverso, l’altro può essere chiunque: il mio vicino, mia figlia, un collega. I personaggi non si trasformano nelle notti di luna piena: la loro mutazione è lenta, progressiva. Camminano sul confine che ci separa dal “resto delle creature viventi”. Se non esiste un’alterità assoluta, la questione cruciale diventa quella dell’appartenenza: come coesistere, convivere, formare una società?

Gli effetti speciali ricoprono un ruolo importante nel film, ma sono sempre al servizio della trama e non il pretesto per una dimostrazione tecnologica.

Sì, i personaggi devono restare al centro della progettazione e della regia. Per questo abbiamo imposto tre regole fondamentali:

– Partire dall’attore; girare al massimo delle abilità secondo le sue
capacità.
– Aderire al punto di vista dei personaggi; niente punti di vista liberi.
– Girare in ambienti reali; niente studi o green screen.

Diciotto mesi prima dell’inizio delle riprese, ho cominciato il lavoro di progettazione per capire come sarebbero state le nostre “creature”, come progettarle e realizzarle. Questo lavoro è continuato fino alla fine della produzione. Il nocciolo della questione è stata la scelta della tecnologia. Ognuna ha i suoi vantaggi: il trucco li ha per la trama, l’animazione per il movimento, gli effetti scenici per le interazioni con l’arredamento, ecc. Abbiamo ibridato il più possibile le tecniche perché la credibilità di un effetto dipende molto dalla sua costante “mutazione” all’interno della sequenza stessa. Se si usa sempre lo stesso procedimento, l’occhio dello spettatore lo scova dopo pochi secondi. Così, ad esempio, il personaggio di Fix, interpretato da Tom Mercier, viene costruito con trucco (protesi, pelle), animatronica, effetti scenici (rivestimenti, cavi), effetti digitali (3D). Il mix tra queste diverse tecniche è diverso per ogni ripresa.

Parliamo della scelta degli attori, a cominciare dalla coppia padre-figlio, François-Émile, ovvero Romain Duris-Paul Kircher.

Non esagero quando dico che ho scoperto il cinema francese con Romain. Le Péril jeune, Gadjo dilo – Lo straniero pazzo sono tra i film francesi che più hanno segnato la mia adolescenza. È anche un attore affascinante, che dà al ruolo di padre un’interpretazione molto forte. Emana una certa luce, uno splendore e un contagioso e stimolante piacere di recitare. La sua capacità di lavoro e di ascolto è impressionante, la sua comprensione delle problematiche e le sue emozioni sono molto istintive. François è un personaggio completo, ha qualcosa di assoluto, di romanzesco. Ed è anche un ruolo fisico. Qualità, queste, che Romain possiede. François agisce costantemente, non getta mai la spugna. Romain gli ha dato velocità, precisione, una fisicità purissima. Quanto a Paul, dà l’impressione di esser forte e goffo allo stesso tempo e la cosa mi ha subito affascinato. Ha anche capacità inaspettate. A volte sembra che non sappia dove sta andando, che stia galleggiando, invece è mosso da correnti profonde, forti e tranquille. Paul mi ha dato l’impressione di non essere consapevole del suo potere, ma si sente che dentro di lui ribolle qualcosa, un’energia indomabile, un lato selvaggio.

Una parola anche sul personaggio interpretato da Adèle Exarchopoulos, che ci permette di parlare di umorismo, molto presente in The Animal Kingdom.

Parte del lato comico deriva dal fatto che molti dei personaggi lottano per vivere il più normalmente possibile in un mondo impazzito. Julia è forse la persona meno illusa da questo grande sconvolgimento. Vorrebbe essere utile, trovare il suo posto, ma la sua squadra viene emarginata nel momento peggiore. Lo scarto tra lei e i suoi colleghi è talmente ampio che quando dice “Esigo la mutazione”, ci si potrebbe chiedere di che tipo di mutazione stia parlando – gli umani intorno a lei le sono sempre più estranei. Adèle è un’attrice straordinaria, dona a questo personaggio autonomia, umorismo, innegabile sicurezza e, allo stesso tempo, grande comicità. Nel complesso, le creature portano disordine nella società – dall’attacco al centro equestre all’irruzione di un calamaro gigante nel supermercato Super U. Questi eventi hanno un risvolto comico, ma anche uno slancio di vitalità – come se delle voci che erano state messe a tacere parlassero di nuovo. Il mondo si muove di nuovo. L’umorismo è, per me, il modo migliore per rendere palpabile questo impulso vitale, sia distruttivo che creativo.

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